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Fondazione Leone Moressa, cala il numero di stranieri in Fvg ma aumentano gli imprenditori nati all’estero

Non diminuisce il loro contributo al tessuto economico: se è vero infatti che il reddito medio dei contribuenti nati all’estero cala, analogamente a quanto accade per i redditi degli italiani, aumenta sensibilmente il numero degli imprenditori nati all’estero, che a fine 2021 erano quasi 17mila

Aggiornato alle 3 minuti di lettura

Cala la popolazione. E cala, per la prima volta dopo il 2017, anche il numero di stranieri residenti in Friuli Venezia Giulia. Non diminuisce però il loro contributo al tessuto economico: se è vero infatti che il reddito medio dei contribuenti nati all’estero cala, analogamente a quanto accade per i redditi degli italiani, aumenta sensibilmente il numero degli imprenditori nati all’estero, che a fine 2021 erano quasi 17mila, quasi 500 in più rispetto al 2020, con una crescita percentuale vicina al 3%.

È quanto emerge dal rapporto 2022 della fondazione Leone Moressa, basato sui dati demografici ed economici rilevati dall’Istat a fine 2021. Dati “monchi” dell’andamento occupazionale, che al momento non consente ancora analisi dettagliate a seconda della cittadinanza.

Il numero degli stranieri residenti in Friuli Venezia Giulia, che nel 2017 era sceso (di poco) sotto quota 100mila, nel 2021 ha registrato un leggero calo, riducendosi da quasi 115mila a poco più di 113mila, con un saldo negativo di 1.700 unità.

In realtà la nostra regione è sempre più multietnica: il numero dei residenti nati all’estero, infatti, continua ad aumentare nel tempo, spesso anche negli anni di apparente flessione, perché contemporaneamente cresce il numero di acquisizioni di cittadinanza, che nel decennio 2012-2021 sono state in regione ben 33mila, oltre 3mila all’anno. Sommando agli stranieri “ufficiali” i nuovi cittadini nati all’estero, la percezione di una società più composita dal punto di vista delle origini e delle etnie sarebbe più percepibile anche dal punto di vista statistico.

Si spiega anche con le nuove cittadinanze il fatto che, nonostante il calo dei residenti stranieri, nel 2021 sia sensibilmente aumentato il numero degli imprenditori nati all’estero, che a fine 2021 erano quasi 17mila (16.942), circa 500 in più rispetto al 2020, in crescita del 2,9% rispetto al 2020. Il dato consolida la posizione del Friuli Venezia Giulia tra le regioni con un più elevato tasso di imprenditori stranieri: sono nati all’estero il 12,2% degli imprenditori attivi in regione, contro una media nazionale del 10%: solo Liguria, Lazio e Toscana vantano presenze superiori, e il vicino Veneto si colloca solo al 9,7%.

Va detto che si tratta di una percentuale storicamente alta in regione, probabilmente anche grazie alla una elevata incidenza di imprenditori emigrati di ritorno o figli di emigrati. Se invece di guardare solo al 2021 si guarda a un periodo più lungo, la presenza di imprenditori stranieri in Fvg cresce meno rispetto alla media nazionale: tra il 2012 e il 2021 il loro numero è cresciuto “solo” del 15%, contro un incremento medio nazionale del 32%.

Segno che si partiva da valori sensibilmente più alti. Analizzando i dati più nel dettaglio, e sempre su una scala temporale più lunga, la provincia con una crescita più alta di imprenditori stranieri è Trieste, con un incremento del 27% dal 2012, più del doppio rispetto alle altre province: un dato che conferma la ritrovata vitalità e attrattività economica del capoluogo regionale.

A ulteriore conferma di una presenza straniera più elevata rispetto a quella dei soli residenti anche il numero dei contribuenti nati all’estero: nel 2021 erano 133mila, con un reddito medio di 16.070 euro, in lieve diminuzione a causa del Covid, come quello degli italiani. L’impatto sul Pil supera il 10%, l’Irpef versata sfiora il mezzo miliardo.

Quanto al mercato del lavoro, i dati sull’andamento dell’occupazione a seconda della cittadinanza sono fermi al 2020, quando risultavano occupati in regione 54mila stranieri, con un tasso pari al 61,4% in rapporto ai residenti nella fascia 15-64 anni, più basso rispetto a quello degli italiani (67,8%). L’impatto del Covid sull’occupazione è stato pesante, colpendo più gli stranieri che gli italiani, ma il numero di permessi di soggiorno rilasciati nel 2021, 6.779, è tornato su valori alti, superando i livelli del 2019.

Il Friuli Venezia Giulia vanta un’incidenza percentuale di cittadini stranieri più alte sia tra i residenti, il 9,5% (contro una media nazionale dell’8,7%), sia tra gli imprenditori: quelli nati all’estero sono il 12,2%, contro una media nazionale del 10%. Molto significativo anche il numero delle acquisizioni di cittadinanza, che nel decennio 2012-2021 sono state 33.714, registrando una punta di 5.525 nel 2015.

Torna a crescere, dopo la brusca frenata imposta dal Covid, anche il numero dei permessi di soggiorno: dopo aver sfiorato una media di 8mila all’anno nel biennio 2017-2018, i nuovi ingressi regolari sono scesi sotto quota 6mila (5.960) nel 2019, per toccare un minimo di 3.654 nel 2020, a causa della pandemia, e risalire a 6.779 nel 2021.

La pandemia ha colpito duramente anche l’occupazione: nel 2020 il numero di occupati stranieri in regione era sceso infatti di 2.500 unita, con una flessione dal 64 al 61% del tasso di occupazione. Anche a livello nazionale il lavoro immigrato ha pagato un dazio più pesante al Covid, con 160mila posti di lavoro persi e una flessione di quasi 4 punti del tasso di occupazione, sceso invece solo dello 0,6% tra gli italiani. A livello di redditi, infine, i 133mila contribuenti del Fvg nati all’estero dichiaravano un valore medio di 16.070 euro, contro i 23.640 euro medi dei contribuenti nati in Italia.

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