Imprese, crescita asfittica a Nordest
Il Veneto chiude il 2022 con un modesto +0,43% e il Fvg si ferma a +0,29 a fronte di un +1,42 nazionale. Bene edilizia e servizi, flettono agricoltura e commercio

I dati di Unioncamere relativi allo scorso anno, fotografano un Paese a due velocità con il Nordovest più dinamico, tanto che il tasso di crescita delle imprese è del +1,33%, un Centro vitale, +1,49%, e un Nordest al ralenti, con un +0,82%.
In Veneto nei 12 mesi del ‘22 sono nate 24.269 nuove imprese, meno della metà della Lombarda che supera le 56 mila, e sono cessate 22.200 imprese, con un saldo di +2.069, che portano lo stock a fine anno a 472.768 (contro le 479 mila 437 del 2021). Il tasso di crescita regionale è dunque +0,43%, contro il +0,80 del 2021.
Il Friuli Venezia Giulia conta 5.057 imprese iscritte, sempre nell’anno, a fronte di 4 mila 763 cessazioni. Il saldo è modesto; +294 imprese. Lo stock al 31 dicembre è di 97.944 imprese, ma erano sopra le 100 mila unità nell’anno precedente.
L’analisi a livello provinciale, per quel che riguarda il Fvg, vede Udine chiudere a -41 imprese, registrando 2.196 nuove imprese a fronte di 2.237 cessazioni.
Trieste aumenta di 207 unità, date dalle 1.032 nuove iscrizioni e 825 cessazioni. Anche Gorizia è in terreno positivo con +95 imprese (558 iscrizioni e 463 cessazioni). Infine Pordenone chiude l’anno a +33 (1.271 ingressi e 1.238 cessazioni).
In Veneto brilla Padova con un tasso di crescita del +0,76% e 734 imprese in più date dalla differenza tra 4.932 nuove iscrizioni e 4.198 cessazioni. Treviso segna +510 unità (4.492 iscrizioni e 3.982 cancellazioni); Rovigo cede 105 imprese (1.192 iscrizioni 1 1.297 cancellazioni); Venezia segna +484 imprese (4.110 iscrizioni e 3.626 cancellazioni); Verona sale di 495 unità (5.080 le nuove iscritte, 4.585 le cessate). Vicenza ha un incremento modesto di +47 imprese datte dalla differenza tra 3.829 iscrizioni e 3.782 cessazioni. Belluno invece perde 96 imprese (634 le nuove iscrizioni a fronte di 730 cancellazioni).
Per quel che riguarda i settori, trainante è stata l’edilizia, a seguire le attività professionali e scientifiche e i servizi alle imprese. In flessione agricoltura, commercio e manifattura.
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