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Agsm Aim, ricorso in tribunale contro il suo top manager

Il collegio sindacale promuove un'azione contro l'ad Stefano Quaglino. E l'acquisizione di Compago, comunque tramontata, torna sotto i riflettori

Edoardo Bus
1 minuto di lettura

L'amministratore delegato Stefano Quaglino

 

Non c'è pace per la multiutility Agsm Aim. Secondo quanto risulta, il collegio sindacale avrebbe promosso un'azione ex articolo 2409 nei confronti del consigliere delegato Stefano Quaglino, per asserite gravi irregolarità nell'adempimento dei propri doveri, probabilmente in occasione della tentata acquisizione della società energetica milanese Compago.

È attesa quindi una data, entro la fine della primavera, per l'udienza presso il Tribunale delle Imprese di Venezia, sezione specializzata in materia di impresa istituita presso i Tribunali e le Corti d'Appello.Proprio il Tribunale di Venezia nei giorni scorsi ha respinto l'azione di Compago srl che, a causa della frenata da parte del cda di Agsm Aim, aveva fatto un ricorso in forma cautelare. Ma il tribunale ha stabilito che il contratto è inefficace, per il mancato avverarsi di condizioni legali.

La società frutto della fusione tra le municipalizzate di Verona e Vicenza aveva, attraverso l'ad del Gruppo Stefano Quaglino che allora operava in piena autonomia, firmato nell'estate scorsa un contratto preliminare che impegnava la società stessa ad acquisire il 100% di Compago. Su cifra e modalità di acquisto erano poi stati avanzati dubbi di congruità in particolare da parte dei consiglieri vicentini, fino ad arrivare ad uno scontro che nel tempo era diventato anche politico.

Così, a poco a poco, l'affare è sfumato. Nel consiglio di amministrazione di fine gennaio era poi stata deliberata da tutti i membri la conferma di Stefano Quaglino in qualità di amministratore delegato, pur ridimensionato. Manteneva infatti le deleghe sul personale e sulle varie unità aziendali, ma perdeva quelle sulle operazioni straordinarie (come Compago), a favore del nuovo presidente Federico Testa e del vicepresidente Gianfranco Vivian. Sarà invece il parere di un esperto -- aveva spiegato Testa - ovvero il professor Stefano Pozzoli, a stabilire se Quaglino potrà o meno mantenere la responsabilità sulle consulenze esterne. Ma a questo punto torna in campo l'ipotesi che Quaglino sia costretto a lasciare il vertice di Agsm Aim, nonostante in questi mesi sia stato difeso a spada tratta dal Sindaco di Verona Damiano Tommasi, di fatto il principale azionista dell'azienda, con il 61,2% in capo al Comune.

Agsm Aim, con 1,9 miliardi di euro di ricavi, 175,7 milioni di margine operativo lordo (bilancio 2021), circa 2 mila dipendenti e oltre 860 mila clienti serviti nella vendita di energia elettrica e gas, è una delle principali multiutility nel panorama italiano, con attività ripartite in sei Business Unit. Quaglino era stato chiamato a guidarla come amministratore delegato nel gennaio 2021, in "quota Verona", da parte del precedente sindaco Federico Sboarina. La multiutility, interpellata per un commento, non ha voluto farne.

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