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«Sistema Top 100 forte, ma il calo demografico rischia di travolgerlo»

L'allarme di Destro, Agrusti e Manzana, leader della Confindustria a Nordest. «Via il reddito di cittadinanza per investire nell'educazione e negli istituti tecnici»

Giorgio Barbieri
Aggiornato 2 minuti di lettura

Le cento campionesse del Nordest si sono presentate ieri al Kube di Padova. E i numeri parlano chiaro: un fatturato aggregato di oltre 130 miliardi di euro, in crescita del 26% rispetto al 2020.

Ma ogni medaglia ha il suo rovescio e l'ha mostrato Leopoldo Destro, presidente di Confindustria Veneto Est, con numeri altrettanto forti: se non si metteranno in campo politiche immediate il rischio è quello di essere travolti da una spirale demografica che, per il solo Veneto, prevede entro il 2030 un calo di circa 200.000 residenti in età attiva (15-64 anni) con 230.000 over 65 in più.

«Servono politiche attive del lavoro», ha sottolineato Destro, «lavoriamo per togliere il reddito di cittadinanza e investiamo nel mondo dell'educazione e degli istituti tecnici».

«Le imprese e gli scenari del cambiamento» è il titolo della presentazione di Top100 di Nordest Economia, l'evento che si è svolto ieri pomeriggio a Padova, in collaborazione con Pwc e Fondazione Nord Est.

Dopo i saluti introduttivi di Fabrizio Brancoli, direttore del nostro giornale e del magazine Top 100 di Nordest Economia, e di Filippo Zagagnin, Partner PwC Italia, sul palco sono stati protagonisti i numeri della ricerca ma soprattutto l'esperienza degli imprenditori. Moderati da Marco Zatterin, vicedirettore della Stampa di Torino, insieme a Destro si sono confrontati Michelangelo Agrusti, presidente di Confindustria Alto Adriatico, e Fausto Manzana, presidente di Confindustria Trento.

Tre punti di vista che mostrano come da terre pur confinanti si possano avere comunque prospettive diverse. Ma sul tema dell'allarme demografico conviene anche Agrusti.

«Stiamo incrociando la curva calante», ha spiegato il presidente di Confindustria Alto Adriatico, «non troviamo ragazzi che frequentino gli istituti tecnici che, sbagliando, vengono considerati istituti di serie B».

E alla domanda su quale sarebbe il primo provvedimento di un governo Agrusti, l'imprenditore infatti ha risposto: «Un grande piano per la formazione e le infrastrutture che ancora mancano».

Destro ha poi sottolineato che la nuova edizione di Top100 non solo mette in evidenza ottimi numeri, ma mostra anche che diverse aziende sono nate 25 o 30 anni fa. Un bell'insegnamento per i giovani che dimostra come anche in Veneto, e non solo nella Silicon Valley, le aziende possono nascere nei garage grazie al lavoro di pochi ragazzi per poi fare percorsi virtuosi che possono essere di stimolo per altri aziende. Ma per crescere è anche necessario che ci aiutiamo. Siamo infatti preoccupati che la politica di rialzo dei tassi da parte della BCE danneggi la crescita dell'economia. Finora i tassi nell'Eurozona sono saliti di 3,5 punti in appena 9 mesi. Non vorremmo che per contrastare l'inflazione si fermasse la crescita».

Manzana punta invece con forza il dito contro l'evasione fiscale. «Se riuscissimo ad abbattere del 50% l'evasione fiscale», ha detto il presidente degli industriali di Trento, «raccoglieremmo una rata del Pnrr. Sappiamo dove sono gli evasori». A dividere i presidenti degli industriali del Nordest ci pensa l'annosa questione del Ponte sullo Stretto. Da Destro e Manzana arriva un secco no, mentre Agrusti non ha dubbi: «Certamente favorevole».

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