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Vendemmia turistica, in Friuli Venezia Giulia si può

Firmato il protocollo che regolamenta tutti gli aspetti dell’esperienza, dal lavoro in somministrazione alla sicurezza. E’ il primo di livello regionale siglato in Italia

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In Piemonte l’avevano già attivata come iniziativa a livello provinciale, ma mai in Italia era stato redatto prima d’ora un intero protocollo per regolare la vendemmia turistica, nuova proposta dell’offerta del Friuli Venezia Giulia per l’estate 2023 con tanto di logo identificativo.

La firma al documento è stata apposta a Corno di Rosazzo, in Villa Nachini-Cabassi, dal presidente nazionale delle Città del Vino Angelo Radica e Magda Uliana della Direzione centrale attività produttive e turismo, Servizio turismo e commercio della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Presente anche il consigliere regionale Diego Bernardis, già sindaco della Città del Vino di Dolegna del Collio.

Da quest'anno i turisti che sceglieranno come meta il Friuli Venezia Giulia potranno quindi partecipare alla vendemmia: è stato infatti attivato il progetto "Ven demà" (vendemmiare in lingua friulana) ovvero la vendemmia turistica e didattica. Il progetto ha anche un marchio di qualità che fornisce le massime garanzie a chi aderirà, aziende vitivinicole e enoturisti. Città del Vino e PromoTurismoFvg hanno lavorato a stretto contatto per concretizzare questo progetto. Partner preziosi nella stesura delle linee guida del progetto anche gli Ispettorati del Lavoro e l'Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale Dipartimento di Prevenzione.

Ed è proprio questa unità di soggetti la particolarità del progetto regionale, che si è anche premunito di regolamentare tutti gli aspetti legati alla somministrazione del lavoro: un protocollo completo che ora qualunque altra regione più prendere come punto di riferimento come hanno sottolineato il coordinatore Tiziano Venturini, assessore al turismo a Buttrio e il vicecoordinatore Maurizio D'Osualdo, vicesindaco di Corno di Rosazzo. Infatti l’attività è considerata non lavorativa e non retribuita, ristretta a poche ore (e comunque non oltre l’arco della giornata), avente carattere culturale e ricreativo da svolgersi in vigna nei mesi che vanno da agosto ad ottobre. I turisti opereranno sotto esclusivo controllo e responsabilità del referente aziendale in quelle realtà dove si vendemmia ancora a mano. L’iniziativa è rivolta ad un pubblico di turisti ed è correlata al soggiorno in strutture ricettive del territorio o alla visita e degustazione nelle cantine locali. Piace molto alle famiglie, visto che è adatta a più fasce d’età.

A Villa Nachini-Cabassi è intervenuto anche Sergio Rodriguez, proprietario del vigneto più a sud del mondo in Argentina (nella regione del Chubut, municipalità di Trevelin), di origine friulana e amico delle Città del Vino, che ha pure lui proposto nella sua azienda la vendemmia turistica (con lui il console onorario d’Italia in Argentina ingegner Carla Rossi). Presenti pure diversi produttori di vino, visto che sono proprio le cantine le prime protagoniste di questo progetto. A loro saranno dedicati quattro incontri di presentazione nelle Città del Vino in programma il 22 maggio a San Floriano del Collio, il 25 maggio a Nimis, il 29 maggio a San Quirino e il 30 maggio a Pocenia.

La Vendemmia turistica sarà inserita in pianta stabile nei canali promozionali di PromoTurismoFVG e i soggetti aderenti potranno esporre il marchio del progetto (opera dello studio Mumble), che sarà così subito riconoscibile dagli enoturisti.

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