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Sparkasse a caccia di adesioni ipoteca l’8,8% di Civibank

L’istituto altoatesino comunica di aver ottenuto impegni da 5 soci della Spa. Atteso entro il mese il pronunciamento di Bankitalia e Consob sull’Opa

Elena Del Giudice
2 minuti di lettura

La sede di Civibank

 

UDINE. Itas, Seac Fin, Iniziative finanziarie atesine, Fassina partecipazioni, Botzen Invest Euregio Finance Ag. Insieme rappresentano l’8,8% delle azioni di Civibank e singolarmente si sono impegnati ad aderire all’offerta su azioni e warrant annunciata da Sparkasse. A comunicarlo è la stessa Cassa di risparmio di Bolzano che fa sapere che, sommando questi impegni alla quota che la banca altoatesina già possiede di Civibank - se l’Opa fosse partita - sarebbe già salita al 25,9% della Spa friulana.

La mossa della banca del Trentino Alto Adige ha ovviamente ben altri obiettivi. Quello numerico è almeno il 45% delle azioni di Civibank, ma l’auspicio è di atterrare oltre. Ma la posizione di azionista di riferimento - tenuto conto della parcellizzazione delle azioni, poche nelle mani di molti piccoli risparmiatori che mai riuscirebbero a fare “muro” - sarebbe già raggiunta restando al di sotto del 50%; arrivare oltre è auspicabile, non vincolante.

La scelta di rendere note le pre-adesioni ha il sapore del marketing, ovvero comunicare che il percorso iniziato sta andando avanti, e che l’obiettivo non è lontano, nella speranza che anche altri già ora si schierino dichiarando la disponibilità a cedere, al valore già offerto, le rispettive azioni. C’è anche chi legge l’informativa di Sparkasse come una mossa “aggressiva”, e quasi ostile, nei confronti del Cda della banca friulana che, fino a oggi, è rimasto “freddo” alle avances degli altoatesini - e in silenzio -, scegliendo di rinviare la propria posizione ufficiale a dopo il pronunciamento di Banca d’Italia, atteso entro il mese, e della Consob, che seguirà il primo di una settimana.

Michela Del Piero

 

Rispetto alla posizione che assumerà il Cda di Civibank guidato da Michela Del Piero, si possono solo azzardare ipotesi, e alla luce dell’atteggiamento tenuto sinora, non stupirebbe un elegante «no, grazie» rispetto ad una avanzata che non era stata né concordata né sollecitata.

A determinare se Civibank entrerà o meno nel Gruppo Sparkasse saranno i soci. Sono loro infatti chiamati ad accettare o declinare l’invito a cedere le proprie azioni al valore proposto nell’Opa di 6,50 euro cadauna. Nell’annunciare l’operazione, Sparkasse ha spiegato di voler avviare un’offerta pubblica di acquisto volontaria totalitaria su 21,9 milioni di azioni, pari all’82,91% del capitale sociale della Spa, e sui warrant. Sparkasse è già azionista di Civibank e detiene oltre 4 milioni di azioni, pari al 17,09%. Contando gli impegni di adesione già raccolti dai soci che abbiamo citato in apertura - che con Sparkasse condividono il proprio radicamento territoriale - per 2,33 milioni di azioni pari all’8,84% del capitale e oltre 217 mila warrant, ecco che l’istituto di Bolzano è potenzialmente al 25,93% di Civibank.

La partita resta aperta e le tappe successive rimangono l’autorizzazione di Bankitalia e Consob e la posizione del Cda di Civibank, anche rispetto al valore dell’offerta - che come già riferito in passato, da alcuni azionisti è stata ritenuta insufficiente -. L’Opa decollerà quindi ufficialmente in aprile per concludersi ragionevolmente in un mese o poco più (le date non sono ancora state rese note) e al termine si conoscerà il destino dell’ultima banca commerciale indipendente del Friuli Venezia Giulia.

e.delgiudice@gnn.it

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