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Macchione (Polo del Gusto Gruppo Illy): cerchiamo un partner che resti 10 anni

«Abbiamo un progetto importante con un advisor finanziario e un advisor legale: individuare un partner per sviluppare un piano nei prossimi dieci anni. In questo arco di tempo quoteremo le aziende sottostanti o la subholding e ripagheremo l'uscita del partner finanziario» ha detto l'ad

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Riccardo Illy 

Andrea Macchione è il primo amministratore delegato del Polo del Gusto, la sub-holding del Gruppo illy che raggruppa tutti i marchi extra-caffè. Lo ha deciso il CdA il 30 marzo scorso con una decisione diventata operativa due giorni dopo. Amministratore delegato della Domori, che fa parte dello stesso Polo, Macchione va a ricoprire un ruolo che non esisteva e la cui istituzione testimonia il percorso di crescita della costellazione aziendale che fa capo a Riccardo Illy nata nel giugno 2019.

Il compito di Macchione nel nuovo ruolo lo chiarisce lo stesso Riccardo Illy: «Il Polo del Gusto entra nella fase più strategica di sviluppo: il prossimo futuro sarà cruciale per la selezione di un socio investitore con la prospettiva della successiva quotazione in borsa delle diverse società operative».

Da questo punto di vista, Macchione è una scelta «all'insegna della continuità, della crescita interna e di una strategia che punta all'internazionalizzazione e alla piena maturità finanziaria, con il collocamento sui mercati.» Macchione conserverà la carica assunta esattamente tre anni fa di a.d. di Domori fino alla scadenza naturale, a fine 2021, così come quella di Chairman di Prestat, il Brand di cioccolato fornitore della Casa Reale inglese entrato a far parte del Gruppo illy a marzo 2019.

È lui che, al termine di un percorso di rinnovamento e di posizionamento, ha portato per la prima volta la Domori all'utile e al collocamento sul mercato finanziario dei Minibond Domori (Dicembre 2020). Ha vinto il riconoscimento come migliore CEO per la categoria Food nella premiazione assegnata ogni anno da Forbes Italia.

«Abbiamo un progetto importante con un advisor finanziario e un advisor legale: individuare un partner per sviluppare un piano nei prossimi dieci anni. In questo arco di tempo quoteremo le aziende sottostanti o la subholding e ripagheremo l'uscita del partner finanziario». Andrea Macchione sintetizza così il compito che il CdA del Polo del Gusto, subholding del Gruppo illy presieduto da Riccardo Illy, gli ha assegnato, nominandolo amministratore delegato, il primo della società. Il partner in questione dovrà essere disposto a rilevare una quota «tra il 20 e il 40 per cento, pari a una cifra tra 50 e 100 milioni di euro».

Una iniezione finanziaria che consentirà di «avviare una stagione di acquisizioni per integrare i settori principali» del Polo. «Biscotti, caramelle si integrerebbero benissimo con Agrimontana e Domori», ipotizza Macchione. Nel settore vino, invece, l'attenzione del manager è focalizzata sul barolo, che potrebbe ben associarsi con l'offerta attuale del Brunello Mastrojanni. Due soltanto le pregiudiziali sulle caratteristiche che dovrà avere il partner: «Non è fondamentale che sia italiano, potrebbe essere un fondo privato, l'espressione del mondo pubblico ... fondamentale è invece la condivisione del progetto e la sua durata, dieci anni. Queste sono le condizioni della strategia», indica Macchione.

«Tutte le aziende del gruppo hanno tenuto molto bene nonostante gli effetti della pandemia. Il primo trimestre è stato buono per tutte, i conti si sono ampiamente mantenuti nei budget. Il primo trimestre è importante perché ci permette di guardare con moderata speranza agli scenari di quest'anno».

Andrea Macchione, a.d. del Polo del Gusto da una settimana circa, è soddisfatto dell'andamento del bilancio al termine del I trimestre per le società della sub holding (Domori, Mastrojanni, Agrimontana, Dammann Frères, Prestat). Ciò che invece preoccupa è «la situazione perdurante della pandemia che sta generando effetti negativi non solo economici ma anche psicologici, come stanchezza, perdita di fiducia, che sono elementi più preoccupanti». Ne scaturisce la «necessità fare in fretta».

Anche per questa ragione, Macchione, che per il momento conserva fino alla scadenza del mandato (fine anno) la carica di a.d. di Domori, ha dato la «disponibilità a Confindustria di spazi per vaccinare collaboratori e cittadini».

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