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Panther, le scarpe da lavoro made in Veneto che piacciono all’estero

L’azienda di Bovolenta archivia un primo semestre in crescita e puntaa chiudere il 2022 a 20 milioni, +25% rispetto al periodo pandemico. L’obiettivo a due anni è di fatturare 25 milioni, anche grazie agli investimenti in corso, sia sulle linee produttive che sul magazzino

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PADOVA. La cultura della sicurezza sul lavoro si fa sempre più strada, anche grazie alla costante evoluzione normativa, che contribuisce ad elevare l’asticella e garantire ai lavoratori condizioni sempre migliori in cui operare. 

Parte essenziale ai fini della sicurezza è l’abbigliamento, specie in certi luoghi di lavoro, che deve essere consono, confortevole e non ultimo protettivo. Basti pensare al lavoro nella siderurgia, seppure con l’ausilio delle tecnologie 4.0 anche quest’ultimo non sia più il tipo d’impiego esposto di un tempo. 

Resta che l’abbigliamento è un elemento essenziale e con quello la calzatura professionale, core business di Panther, azienda di Bovolenta, nel padovano, che sta realizzando importanti investimenti sia in impianti che in logistica e che punta a chiudere l’anno con una crescita a doppia cifra. 

I primi mesi del 2022 hanno confermato le aspettative dei vertici di Panther che puntano a chiuedere l’anno raggiungendo i 20 milioni di euro di ricavi, quasi il 25% in più del periodo pandemico, e di raggiungere entro 2 anni i 25 milioni di euro. Oltre alla sede veneta, che dà lavoro a 50 persone, l’azienda conta anche su una fabbrica in Albania, dove produce tomaie e occupa 150 persone.

Il piano industriale prevede per i prossimi mesi il raddoppio della capacità produttiva, con una nuova “giostra” di iniezione, l’abbattimento dei tempi di approvigionamento delle materie prime e l'ampliamento del magazzino.

«Stiamo realizzando un magazzino automatizzato di 2500 mq che dovrà essere ultimato entro 18 mesi - fa sapere Giovanni Cilenti, amministratore delegato di Panther –: un grande spazio che andrà a aggiungersi ai 4 mila mq dello stabilimento attuale».

Il mercato di Panther è in gran parte estero. La quota realizzata oltreconfine si attesta oggi all’85% contro il 15% di quella interna. Ma le proporzioni potrebbero in futuro essere ritoccate con un maggior peso del mercato interno. Almeno nelle intenzioni dell’azienda, che se punta a svilupparsi maggiormente negli Stati Uniti conta anche di far nuovi passi avanti in casa propria.

I brand che produce e commercializza sono due: Panther, scarpe per uso quasi esclusivamente tecnico, progettate per soddisfare le esigenze dei lavoratori che operano in ambienti impervi, pericolosi e in condizioni climatiche estreme, con tecnologie esclusive e materiali di ultima generazione per la totale sicurezza, comfort e benessere anche dopo lunghe ore di lavoro, e Aboutblu, scarpa trasversale, che si caratterizza per l’uso di materiali e tecnologie innovativi, adatta a molteplici settori, dalla carpenteria leggera all’edilizia, dal farmaceutico all’alimentare.

«Con Aboutblu puntiamo all’uso quotidiano – dice ancora Cilenti – è infatti una scarpa adatta anche per le ore del tempo libero. Oggi siamo presenti in Europa e in Canada ma l’obiettivo – conclude l’Ad - è sbarcare negli Usa, nonostante sia un mercato complicato, e allargare la nostra presenza in Italia». 

maura.dellecase@gnn.it

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