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Maeg, completa a Linz il ponte sospeso sul Danubio

L’azienda trevigiana punta a 100 milioni di ricavi nel 2023, ha un portafoglio ordini a 175 milioni tra cui altre opere straordinarie come la Torre UnipolSai e la stazione per le Olimpiadi di Parigi 2024

Roberta Paolini
Aggiornato alle 1 minuto di lettura

Un fatturato previsto nel 2023 di 100 milioni (92 milioni è la stima 2022) con un portafoglio ordini di 175 milioni. Opere straordinarie e iconiche che portano la firma di Maeg, a cominciare dal Ponte dell’Infinito a Dubai, quella specie di astronave nel deserto che è lo stadio Al Wakrah a Doha, progetti in corso come la Torre UnipolSai a Milano e l’attraversamento per la nuova stazione Pleyel-Saint Denis a Parigi per i Giochi Olimpici del 2024.

E il ponte sospeso sul Danubio a Linz in Austria. L’azienda di Vazzola (Treviso) con tre stabilimenti in Veneto e due in Friuli, è specializzata in grandi opere in acciaio (per il 75% del fatturato sui mercati esteri). Nei giorni scorsi ha montato l’ultimo concio (sezione) del nuovo ponte sospeso di Linz, lungo 305 metri e realizzato con 2.200 tonnellate di acciaio.

Si tratta forse dell’opera più importante nella viabilità austriaca ed ha previsto, come in molti altri casi, la necessità di premontare queste strutture mastodontiche. Nel caso del ponte di Linz, per questioni di spazio in cantiere, l’impalcato (largo largo 24,5 metri) è stato pre-assemblato in conci in un’area dedicata lungo il fiume Danubio, trasportati poi in posizione su una chiatta, sollevati con dei martinetti ed agganciato ai pendini.

L’intera opera si aggancia sul pendio delle colline attraverso ancoraggi di calcestruzzo dai quali oltre cento tiranti lunghi 70 metri sono stati trivellati nella roccia. L’inizio del progetto è datato 2019 e verrà completato in agosto 2023, mentre l’opera nel suo complesso terminerà agli inizi del 2024.

«L’opera nel suo complessivo è stata frutto di un’aggiudicazione di circa 160 milioni di euro da parte di Arge A26, ente austriaco delle autostrade, e comprende strade, ponte, gallerie. Maeg è presente in questa società al 46,50% insieme con l’italiana ICM con una quota uguale al 46,50% e F-Pile con il restante 7%. La parte dei lavori di competenza Maeg ha un valore di 27 milioni di euro, circa un terzo del nostro fatturato, per fornire l’attività specialista di progettazione, costruzione e installazione del ponte e dei cavi che lo sostengono», spiega Alfeo Ortolan, fondatore e presidente di Maeg Costruzioni.

A capitale totalmente familiare, l’azienda si sta avviando al passaggio generazionale perfezionando la struttura interna. A fine 2022, i dipendenti diretti erano 256 e 417 quelli indiretti. Tra gli obiettivi futuri c’è l’autonomia energetica totale, spiega Ortolan, «da realizzare mediante fonti rinnovabili. Con gli investimenti previsti raggiungiamo una autonomia energetica dell’80%. Verranno istituite anche due comunità energetiche, una con i due stabilimenti in Friuli e una con i tre in Veneto».

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