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«La ripresa arriva da Est una sfida per le imprese»

L’analisi di Marco Elio Rottigni, capo della Divisione International Subsidiary Banks di Intesa Sanpaolo: «Decisivo l’ingresso della Croazia in Schengen. Porto di Trieste strategico nel Mediterraneo»

Piercarlo Fiumanò
Aggiornato alle 3 minuti di lettura

Marco Elio Rottigni è capo della Divisione nternational Subsidiary Banks di Intesa Sanpaolo dal gennaio 2020. É lui a guidare in particolare i mercati storici dell’Est Europa e dei Balcani.

Rottigni, Intesa Sanpaolo ha una presenza importante nell’Est Europa e nei Balcani. Quali sono i margini di crescita? Pensate di espandervi ancora?

Il nostro Gruppo ha una riconosciuta posizione di leadership sui mercati dell’Europa centro e sud-orientale, dove è presente in 11 Paesi con 10 banche al servizio di 5,3 milioni di clienti. Il nostro è un investimento di lungo termine, che riflette la fiducia in queste economie, caratterizzate da tassi di crescita superiori a quelli dell’Europa occidentale e da opportunità di business legate ai processi di modernizzazione, adozione di protocolli ESG e diversificazione produttiva. Per il futuro, contiamo di consolidare ulteriormente la nostra posizione attraverso la progressiva crescita del volume d’affari.

Con quali strumenti sostenete le nostre Pmi, in particolare quelle del Nordest, sui mercati della Nuova Europa?

Tra tanti servizi e prodotti forniti alle Pmi in sinergia con le altre Divisioni di Intesa Sanpaolo e le società del Gruppo, spiccano il Programma Sviluppo Filiere, attraverso il quale eroghiamo finanziamenti sull’intero ciclo finanziario delle forniture, e i finanziamenti per le imprese green dell’Agrifood, settore con notevoli opportunità di crescita e cruciale nell’Est Europa.

Quanto incide la Divisione da lei guidata sull’utile complessivo di Gruppo e quali sono le previsioni?

La Divisione Banche Estere ha contribuito al risultato netto del terzo trimestre 2022 per oltre il 12% e, grazie alle positive aspettative economiche dei Paesi dove opera, ritengo ci siano margini di crescita.

Come valuta i piani di rilancio della Commissione europea per uscire dalla pandemia?

Il Next Generation Eu rappresenta un concreto impulso al processo di integrazione europea e testimonia la capacità di intervento dell’Unione per rendere le economie e le società dei nostri Paesi più sostenibili, resilienti e attrezzate alle opportunità della transizione ecologica e digitale.

L’Europa tornerà a crescere e a quali condizioni anche rispetto ai recenti aumenti dei tassi della Bce? Il rigore fa bene all’Europa?

Nell’Area Euro il rallentamento economico si è rivelato meno profondo di quanto si pensava e l'inasprimento della politica monetaria della Bce, necessario a contenere le pressioni inflazionistiche, non ha finora sortito quegli effetti recessivi che alcuni paventavano. Inoltre, il mix di interventi statali adottato in questi mesi dai Paesi membri a sostegno delle rispettive economie sembra funzionare. Secondo i nostri analisti, l’Eurozona riprenderà una traiettoria espansiva già a partire dalla primavera e potrà concludere il 2023 con una contenuta crescita, destinata ad accelerare nel 2024.

La Croazia ha adottato l’Euro ed è entrata nell’Area Schengen. Come valuta questo passaggio e quali sono le potenzialità economiche del Paese?

É un passaggio storico. La Croazia, grazie alla posizione strategica, ha l’occasione di divenire protagonista dell’Area del Mediterraneo allargato, di crescente importanza nell’attuale fase di rimodulazione delle catene globali del valore, conseguente alla pandemia e alla guerra. L’Italia è il secondo partner commerciale e il nostro Gruppo, attraverso Privredna Banka Zagreb, è pronto a sostenere chi intende investire nel Paese.

Intesa Sanpaolo è interessata a sostenere le potenzialità del porto di Trieste e della sua economia, ponte verso i Balcani e l’Est Europa?

I porti italiani sono strategici per gli interessi europei e quello di Trieste è chiamato ad assumere un ruolo centrale per lo sviluppo trasportistico, energetico e digitale dell’area euro-mediterranea. Intesa Sanpaolo, come prima banca italiana, è naturalmente orientata a sostenere lo sviluppo infrastrutturale non solo di Trieste ma dell’intero Paese, anche agevolando l’utilizzo dei fondi a disposizione grazie al Pnrr.

L’Est Europa sta diventando un mercato interessante di destinazione per le nostre Pmi. Come valuta i recenti fenomeni di reshoring dall’Asia?

Gli shock riconducibili alla pandemia e alla guerra hanno sollecitato un ripensamento dei modelli logistici, strutturati su supply chain molto lunghe, agganciate fortemente ai mercati di importazione ed esportazione del Far East e del Middle East. Questa fase di rimodulazione delle dinamiche della globalizzazione, con i relativi processi di near-shoring e friend-shoring, ha fatto emergere i punti di forza dei Paesi dell’Est Europa, come la prossimità geografica, la forte integrazione nelle catene del valore dell’Europa occidentale e i buoni livelli di sviluppo della tecnologia e del mercato del lavoro.

Come valuta la proiezione internazionale del Made in Italy?

Pur in uno scenario globale non facile, l’export italiano nel 2022 ha registrato una crescita a due cifre, grazie all’ottima capacità di recupero post-Covid delle nostre imprese. Sulla scia di una progressiva ripresa economica a livello globale, le imprese manifatturiere italiane sono chiamate a proseguire lungo la strada del rafforzamento competitivo, attraverso il ricorso al digitale e a politiche Esg. —

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