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Carraro, crescita a doppia cifra. In due anni investiti 73 milioni

Il bilancio mostra un fatturato salito del 18,4 per cento a 762 milioni di euro. «Ancora espansione, nel 2023 oltre 40 milioni di risorse per i nostri impianti»

Roberta Paolini
2 minuti di lettura

«Il pericolo dell’effetto inflattivo non è completamente dimenticato, la stretta energetica sembra essersi un po’ raffreddata, ma non dobbiamo far scendere l’attenzione, visto che le politiche monetarie restano restrittive e quindi i tassi si stanno alzando».

Enrico Carraro, presidente dell’omonimo gruppo cede ad un cauto ottimismo. I numeri appena licenziati del 2022 lo supportano in questa scelta campo. I ricavi sono, infatti, saliti a doppia cifra raggiungendo quota 762 milioni di Euro, in crescita del 18,4% rispetto ai 644 milioni di del 2021, la marginalità ha seguito un andamento proporzionale riuscendo ad assorbire i maggiori costi arrivando a 59 milioni di Euro (7,8% sul fatturato) in incremento del 7%.

«È stato un anno di transizione macroeconomica in cui c’era ancora la lunga scia del Covid. Noi sul versante della produzione siamo stati efficienti ed efficaci, con una crescita superiore alle attese e una marginalità in buon incremento, che ci ha permesso di assorbire i costi delle materie prime e quelli innescati dalla guerra. Siamo contenti dei risultati». Aggiunge Carraro, sottolineando come la diversificazione geografica sia uno degli elementi che consente al gruppo di Campodarsego permette di bilanciare le due anime principali: il movimento terra e l’agricoltura, con i sistemi di trasmissione e gli assali, e la divisione dedicata ai trattori.

«Non si vede ancora bene l’impatto dell’automotive, penso all’operazione che stiamo facendo con Ineos, ma non solo, che coinvolge la Siap di Maniago. Quindi possiamo dire che oltre ad essere spalmati in mercati su tutto il globo abbiamo anche una diversificazione che ci permette di gestire l’eventuale blocco di mercati, che oggi, magari, non vediamo».

Molto interessanti, spiega Carraro, sono in particolare i nuovi progetti legati all'elettrificazione, sia nell'ambito delle trasmissioni per trattori specializzati sia per veicoli industriali di ultima generazione, come camion ibridi ed elettrici. Anche per far fronte all’aprirsi di queste nuove opportunità e sostenere la diversificazione produttiva che sta operando Siap, il gruppo ha messo a segno l’operazione con Friulia, entrata nel capitale della società friulana, per sostenere i progetti di crescita su quel polo.

«Abbiamo per quel polo una serie di progetti e l’obiettivo di aumentare anche l’occupazione, con l'assunzione di 140 persone nel prossimo triennio». In Friuli è già attiva la prima linea per gli assali del fuoristrada Ineos, ma entro l’anno ne partirà una seconda per rispondere alle esigenze dettate dalla metamorfosi in atto nel comparto automotive. Siap, al netto delle elisioni infracompany, ha fatturato nel 2022 102 milioni di euro.

«Il 2023 lo vediamo ancora con un trend incrementale - aggiunge Carraro - le prospettive sono buono e lavoriamo con maggior serenità rispetto alla questione delle materie prime, la filiera logistica si è stabilizzata e abbiamo visto dei numeri record in India e in Cina».

Sullo sfondo il piano investimenti la cui accelerazione è servita a favorire l’aumento della capacità produttiva necessaria a sostenere gli obiettivi di portafoglio. Al 31 dicembre 2022 le risorse impiegate dal gruppo ammontavano a 41,9 milioni di Euro (erano stati 31 milioni nel 2021). «E anche quest’anno prevediamo investimenti superiori ai 40 milioni» conclude Carraro.

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