Top 100 Nord Est: aziende oltre la crisi
Le Top 100 società del Nord Est hanno generato un fatturato aggregato di oltre 130 miliardi di euro, in crescita del 26% rispetto all’anno precedente
Filippo Zagagnin
Dall’analisi dei bilanci 2021 delle prime 100 aziende per fatturato del Nord Est emerge la fotografia di un territorio che ha superato la crisi pandemica, rafforzandosi da un punto di vista dimensionale, reddituale e patrimoniale.
Le Top 100 società del Nord Est hanno generato un fatturato aggregato di oltre 130 miliardi di euro, in crescita del 26% rispetto all’anno precedente.
Sono solo 6 le aziende che hanno registrato un calo del fatturato. Delle aziende in crescita, 73 hanno superato il 10% di incremento di fatturato, mentre 60 hanno superato addirittura il 20%. Come in passato, nelle prime 20 posizioni si concentra oltre il 50% del fatturato.
Il post pandemia è evidente anche sul dato aggregato della redditività. Prendendo come indicatore l’EBITDA, si assiste ad un aumento dagli 8,4 miliardi di euro del 2020 agli 11,3 del 2021 (+35,1%). Il valore medio del margine in rapporto ai ricavi è del 8,6%, in crescita rispetto al 2020 (+0,6%).
Tra le Top 100 società analizzate, ben 71 mostrano un EBITDA in crescita rispetto all’anno precedente.
Per 69 aziende o gruppi l’incremento dei volumi si è accompagnato ad un incremento della marginalità, a dimostrazione di una diffusa dinamicità nello sviluppo di business e di un corretto focus sulla strategia di crescita.
La quota delle imprese in utile è particolarmente rilevante (90%), anch’essa in crescita rispetto al dato 2020. L’aggregato dei risultati netti risulta in forte aumento rispetto all’anno precedente (4,6 contro 1,9 miliardi di euro).
Il 65% delle Top 100 ha reinvestito in azienda parte degli utili conseguiti nel 2020 . Questo spiega l’incremento di 4,6 miliardi di euro (+11,6%) dell’aggregato dei patrimoni netti (43,8 miliardi di euro al 31 dicembre 2021).
Si assiste inoltre ad una diminuzione dell’indebitamento finanziario netto che passa da 6,7 a 6 miliardi di Euro (-10,7%), con un indicatore di leva (debito finanziario netto/ EBITDA) pari a -0,5 in leggero miglioramento rispetto al 2020: questo vuol dire che con l’EBITDA (che è l’approssimazione del flusso di cassa generato dalla gestione operativa) in poco più di sei mesi l’insieme delle TOP 100 sarebbe in grado di rimborsare il proprio debito finanziario. Se si limita l’analisi alle sole 64 aziende con posizione finanziaria a debito tale indicatore cresce a 1,9, in miglioramento rispetto al 2,5 del 2020, come diretta conseguenza del miglioramento della marginalità.
Il settore di operatività più significativo per fatturato è la grande distribuzione organizzata, che conta 14 società o gruppi con ricavi aggregati per quasi 28 miliardi di euro (in crescita del 5,1% rispetto al 2020) e una marginalità media del 6,9%, in lieve calo rispetto all’anno precedente (-0,5%).
Il secondo settore per dimensione è quello dell’energia e totalizza 13,1 miliardi di euro di ricavi aggregati, in crescita rispetto al 2020 del 88,9% e con un EBITDA medio del 4,4%, in flessione rispetto all’anno precedente (-3,9%).
Rilevante per il Nord Est è anche il settore acciaierie-metalli che supera i 12 miliardi di fatturato, in crescita del 60,4% rispetto all’anno precedente. Le 8 società del settore hanno una marginalità operativa media di circa l’11%, anche in questo caso in significativo aumento rispetto al 2020.
Una interessante lettura delle Top 100 può essere fatta sulla base della loro proprietà. I gruppi quotati sono 18 (25% del totale ricavi), così come le realtà appartenenti a gruppi stranieri (21% dei ricavi), mentre quelle detenute da private equity sono 4 (4% dei ricavi). Mediamente le società quotate hanno una dimensione significativamente maggiore ed una marginalità relativa più alta (10,5% contro 8,6%).
La solidità delle aziende del Nord Est ha consentito loro di superare la fase pandemica e di affrontare le sfide connesse all’aumento dei prezzi dei fattori produttivi, dell’inflazione e dei tassi. Ancora più rilevanti sono le progettualità di lungo periodo di imprenditori e manager: la transizione ecologica, digitalizzazione e innovazione.
Filippo Zagagnin Partner, PwC
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