Lod (Luci) al raddoppio Inaugurati i nuovi spazi
L’azienda, nata come spin off di UniUd, si occupa della misurazione degli odori, Investimento da 300 mila euro per potenziare il laboratorio insediato nel Village
Elena Del Giudice
Vent’anni fa era poco più che un’idea, vincente per la verità, nata da giovani studenti dell’Università di Udine che già immaginavano non solo ma mutata sensibilità nei confronti delle emissioni olfattive, ma anche la necessità di individuare modalità e strumenti in grado di misurare in modo oggettivo quel genere di emissioni, il bisogno delle imprese di prevenire il problema, l’urgenza degli enti pubblici di avere indicatori a sostegno delle decisioni.
Bene, quell’idea è diventata da subito un’impresa, Lod srl, nata come spin off di UniUd e sostenuta dal Gruppo Luci la cui attività «da sempre legata all’ambiente, fin dagli anni 80 - ricorda Adriano Luci - avvertiva la necessità di capire come gestire le emissioni odorifere». Lod nasce quindi all’interno di un gruppo, con la propria sede operativa nell’UniUd lab village, che ieri ha inaugurato il raddoppio dei propri spazi «per rispondere alle esigenze del mercato».
Alla cerimonia inaugurale erano presidenti, oltre ad Adriano Luci, presidente di Lod, il rettore dell’Università di Udine Roberto Pinton, l’ex rettore Furio Honsell, Alessandro Venanzi, vicesindaco di Udine, Claudio Spanghero della direzione centrale Ambiente energia e sviluppo sostenibile della Regione, Alberto Azzano per Electrolux, Renato di Domenico di Pietro Fiorentini spa, Alan Valentino del Cosef, Michele Nencioni di Confindustria Udine, don Roberto Gabassi.
Investimento da 300 mila euro quello inaugurato ieri, che porta a un milione di euro le somme destinate al laboratorio di olfattometria dinamica (da qui l’acronimo che dà il nome all’azienda), una delle 6 aziende del Gruppo Luci, gruppo da oltre 30 milioni di euro di ricavi. Lod conta 122 clienti attivi nello scorso anno, tra cui colossi come Electrolux e il gruppo Pietro Fiorentini, e consorzi come il Cosef, con 820 rapporti di prova, oltre 2.500 campioni analizzati e 36 esaminatori attivi.
«Dalla fine degli anni 80 cercavamo soluzioni utili a gestire il problema delle emissioni odorifere - ricorda Luci - muovendoci in un contesto privo di norme e anche di strumenti utili a misurarle: avere basi scientifiche lo ritenevamo un requisito essenziale. Dall’incontro con alcuni giovani che avevano un loro sogno nel cassetto, e docenti che li sostenevano, è nata Lod, inizialmente ospitata da Friuli innovazione».
Poi il trasferimento al Village, con l’inaugurazione nel 2016 del laboratorio con la camera microanalitica, e quindi l’ampliamento dei laboratori.
Oggi Lod è «tra i laboratori europei più qualificati in olfattometria dinamica - ha spiegato Silvia Rivilli, direttore tecnico di Lod - ed è in grado di effettuare prove per determinare la concentrazione dell’odore». Ricorda Rivilli che l’olfatto «è l’organo di senso che induce molti dei nostri comportamenti e scelte e condiziona il nostro giudizio».
E’ uno degli “strumenti” che utilizziamo per valutare lo stato dell’ambiente, ma anche per individuare un segnale di pericolo (l’odore di bruciato, ad esempio, o quello indicativo di una fuoriuscita di gas).
Ma come si misura l’odore? «Fermo restando che le persone sono il soggetto perfetto - aggiunge Rivilli - abbiamo a disposizione i “nasi elettronici”», oltre ad una App utile alla determinazione diretta degli odori in aria mediante esaminatori qualificati, e alla Camera rinoanalitica per valutare la corretta odorabilità dei gas (come metano o gpl che naturalmente non hanno odore e che vengono quindi “arricchiti” di sostanze che li rendono prontamente rivelabili all’olfatto, compresi i nuovi carburanti (biogas e idrogeno). Guardando al futuro, Lod si orienta sull’analisi di prodotti e processi industriali (e non solo) per intervenire prima che il problema “odore” si manifesti, e nello sviluppo di modelli predittivi.
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