Electrolux chiede l’orario ridotto a Porcia per il mese di luglio. No dei sindacati
La fabbrica di lavatrici resta in sofferenza per il calo del mercato. La proposta di utilizzo della cassa integrazione a riduzione d’orario per il mese prossimo non passa. Quattro giorni di chiusura collettiva entro fine giugno
Elena Del Giudice
Il mercato continua ad essere in contrazione, c’è il tema del contenimento dei costi pure a fronte di investimenti confermati per Porcia, ma la risposta di Fim Fiom e Uilm alla richiesta avanzata dalla direzione aziendale di Porcia di prorogare l’utilizzo della cassa integrazione a riduzione d’orario anche nel mese di luglio, è stata un secco «no». E questo perché allo stabilimento pordenonese di Electrolux restano solo 12 settimane di cassa integrazione per esaurire le 52 autorizzabili dall’Inps, e l’impiego della cig a riduzione di orario “brucia” giorni, non ore.
Giornata complicata quella di ieri in casa Electrolux, che ha visto l’intesa per il mega-investimento a Susegana, e il confronto a Porcia sull’andamento dello stabilimento, con un trend nettamente al di sotto della norma che ha imposto il ricorso alla cassa per gestire la contrazione dei volumi. Volumi - che nel caso di Porcia sono lavatrici e lavasciuga - avevano un obiettivo di oltre 780 mila pezzi entro dicembre ’23, scesi ai 680 mila stimati oggi, circa il 30% in meno.
«L’azienda ha spiegato - riepiloga Gianni Piccinin, segretario provinciale Fim Cisl - che la flessione della domanda coinvolge non solo Porcia ma anche lo stabilimento polacco, e non solo Electrolux ma tutti i produttori di elettrodomestici». Ridotta anche la visibilità, a due/tre settimane, che ha spinto l’azienda a pianificare il regime a 6 ore (più due coperte dalla cig) per tutto il mese di giugno, a cui sommare 4 giorni di chiusura collettiva, e la proroga delle 6 ore anche per luglio.
«Capiamo le difficoltà dell’azienda - aggiunge Roberto Zaami, segretario provinciale della Uilm - e anche la necessità di contenere i costi, ma per noi la cassa integrazione resta uno strumento prioritario per salvaguardare l’occupazione e i lavoratori. L’utilizzo dello strumento, così come fatto fino ad ora, fa sì che oggi, a metà anno, ci siano solo 12 settimane di cig autorizzabili. Prorogare le sei ore a luglio significherebbe scendere a 8 settimane residue, senza certezze che il mercato effettivamente si riprenda in autunno. Riteniamo preferibile fare ricorso alle chiusure collettive; allo stato non ci sono spazi per l’utilizzo della cig a ore».
Dall’incontro di ieri, ma altri ce ne saranno nelle prossime settimane dettati dall’opportunità di monitorare il livello degli ordini e della produzione, in positivo c’è la conferma che gli investimenti su Porcia, sebbene ad un ritmo più lento rispetto a quello previsto, vanno avanti. «Tra il 2021 e il ’22 - ricorda Piccinin - Electrolux ha destinato a Porcia quasi 80 milioni di euro per prodotto e processo. La quinta linea prevista dal piano vedrà l’avvio dei lavori nel 2024 per entrare a regime nel ’25». Confermato anche lo stanziamento per le rinnovabili (implementazione dell’impianto fotovoltaico), e tutto questo «può essere letto come un segnale di fiducia, da parte del Gruppo, nella ripresa del mercato - sottolinea Zaami -. Se il timing non è stato rispettato, è accaduto perché, a fronte di una domanda debole, non vi era necessità di accelerare. Ma ciò che conta è che gli impegni vengano rispettati».
Dal confronto con i sindacati, la conferma dunque del trend negativo del mercato che determina «il definirsi di una situazione complicata - ancora Piccinin - ma non drammatica - che andrà gestita». Sulle modalità di gestione azienda e sindacati oggi sono distanti e la discussione sul tema, evidentemente, è solo rinviata. In agenda c’è un incontro direzione-Rsu per la prossima settimana nel quale saranno ufficializzate le giornate di chiusura collettiva, e a seguire andrà ripreso il filo del ragionamento su come gestire produzione e volumi nel mese di luglio. Ad agosto quest’anno, per la prima volta dopo più di un decennio, lo stabilimento chiuderà per due settimane per le ferie collettive, per riaprire la quarta settimana del mese avendo davanti - nelle aspettative - un fine anno caratterizzato da una vivace domanda di lavatrici, ben oltre il trend stagionale. Così non fosse, il confronto dovrà spostarsi su questioni diverse, e non certo positive.
I commenti dei lettori