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Porti a due velocità: Venezia accelera Chioggia fa più fatica

Il Sistema dell’Adriatico settentrionale archivia sei mesi di complessiva crescita

Nicola Brillo
2 minuti di lettura

IL BILANCIO

Un semestre in ripresa per il Sistema portuale del Mar Adriatico Settentrionale, che controlla i porti di Venezia e Chioggia. In particolare quello veneziano supera, in quasi tutti i valori, il corrispondente periodo del 2019. Meno bene Chioggia.

«I dati fotografano un sistema portuale che resiste alle ricadute negative di una lunga crisi pandemica ed è in grado di reagire con forza e tempestività alle turbolenze internazionali - commenta il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale, Fulvio Lino Di Blasio -, che mettono a rischio traffici fondamentali per il funzionamento del tessuto industriale italiano, per il quale lo scalo lagunare svolge funzioni di hub per l’approvvigionamento di materie prime e per l’esportazione dei prodotti finiti».

Nei primi sei mesi dell’anno i traffici nel porto di Venezia crescono del 10,5% sulle tonnellate movimentate rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il numero di toccate si attesta a 1.350 (+11,8%). Segnano un balzo del 25% le rinfuse solide, che comprendono cereali e prodotti alimentari per l’allevamento e per l’alimentazione umana e materiali minerali e metallurgici, ambiti fortemente interessati dal conflitto russo-ucraino.

«Su questo la comunità portuale veneziana è intervenuta, individuando percorsi alternativi, limitando le perdite o addirittura incrementando i volumi - fa sapere l’Autorità - per salvaguardare approvvigionamenti essenziali per l’economia regionale e nazionale». Sostanzialmente stabili le rinfuse liquide (+1,2%) dove il calo dei prodotti petroliferi dovuto alla transizione energetica in corso è ampiamente sostituito dalla movimentazione di altri prodotti più sostenibili.

In crescita il general cargo (+8,9%), con un buon risultato sul fronte delle navi traghetto Ro-ro (+13,6%), e i Teu relativi al traffico container che raggiungono un valore di 29.110 (+13,4%) e trasbordi pari a zero.

Tra gennaio e giugno 2022 sono transitati per il porto di Venezia 121.269 passeggeri, di cui 77.944 crocieristi la gran parte dei quali (66.637) ha fruito dei servizi di compagnie che utilizzano lo scalo veneziano come home port (porto di partenza). Si tratta di un dato rilevante dopo il DL dell’agosto 2021, che ha di fatto stravolto il settore delle crociere a Venezia. Anche il porto di Chioggia si è aperto nel 2022 al traffico passeggeri, registrando in questi mesi 3.084 presenze.

Sul fronte merci, lo scalo clodiense risente della congiuntura internazionale e chiude con un -27% sulle tonnellate movimentate nel primo semestre, dato che risulta mitigato osservando la tendenza degli ultimi dodici mesi che riduce le perdite al -7,1% nel periodo luglio-giugno. Tiene in particolare il settore delle rinfuse liquide (+10% nel primo trimestre).

«Oltre alla ripresa del traffico passeggeri a Venezia, si osservano i primi frutti del progetto di riposizionamento e valorizzazione del porto di Chioggia come destinazione crocieristica e parte integrante della programmazione futura delle compagnie», conclude Fulvio Lino Di Blasio.

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