Porto di Fiume, i traffici volano spinti dai container di cereali
Lo scalo strategico per compensare il blocco delle merci dall’ucraina
Andrea Marsanich
FIUME. L’attività nel porto di Fiume è tornata sui livelli pre-pandemia. La conferma arriva dai risultati dei primi sei mesi dell'anno, che hanno visto il concessionario dell’area portuale Luka Rijeka registrare un aumento dei traffici di merci del 15%.
Il primo semestre ha segnato uno scatto della movimentazione passata da 1,232 a 1,419 milioni di tonnellate. L’aumento, ha precisato il direttore generale di Luka Rijeka, Duško Grabovac, ha riguardato tutti i tipi di carichi, compresa la movimentazione dei container cresciuti dai 17.875 Teu dello scorso anno agli attuali 76.623 (+296%).
Grabovac spiega il forte aumento con lo sviluppo del terminal sulla terraferma, il Depo di Škrljevo, pochi chilometri a Nordest che da solo ha movimentato quasi 70 mila Teu. Gli altri 6 mila hanno riguardato lo scalo contenitori di Brajdica a Fiume.
La ripresa ha riguardato tutti i segmenti: oltre ai contenitori, vanno segnalate le 330 mila tonnellate di carichi generali (+9% annuo), con al primo posto i legnami (54% del totale dei carichi), seguiti dal rottame (16%), pietre e materiale edile (9%).
Per quanto riguarda i carichi alla rinfusa, il semestre ha fatto rilevare la movimentazione di 909 mila tonnellate con una crescita del 5%. In ripresa le granaglie (9% del totale) grazie alla riapertura del silo a Fiume, mossa strategica di Luka Rijeka per compensare il calo degli approvvigionamenti a causa della guerra scoppiata in Ucraina. In sostanza il grande silo fiumano è riuscito ad avere un ruolo strategico nello stoccaggio e trasporto di cereali verso i mercati europei e mondiali.
«La richiesta è molto forte per tutti i nostri terminal. – ha aggiunto Grabovac – e siamo molto soddisfatti. Negli ultimi dodici mesi abbiamo potenziato, migliorato il nostro personale e ora ci apprestiamo a dare vita a investimenti, come l'acquisto di una nuova gru mobile portuale». Tornando al comparto contenitori, va ricordato che lo scalo in Brajdica è gestito dall'azienda Jadranska Vrata (Porta dell' Adriatico), il cui pacchetto di maggioranza – 51% - è detenuto dalla filippina Ictsi, mentre il restante 49 appartiene a Luka Rijeka. Nei primi sei mesi di quest' anno, Jadranska Vata ha registrato 195 mila Teu.
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