Fabbriche a caccia di lavoratori digitali. A maggio, in Veneto, previste 2.020 assunzioni
La necessità di competenze digitali è ormai trasversale ai settori, ma le imprese fanno fatica a trovarle sul mercato del lavoro. La stima è che oltre il 74% degli specialisti richiesti sia introvabile. Tra le figure più gettonate si contano specialisti digitali, ingegneri e tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni, analisti e sviluppatori di App, Ict operation manager, specialisti di big data, cybersecurity, Iot, digital marketing e intelligenza artificiale.
Maura Delle Case
PADOVA. Le competenze digitali sono oggi il nuovo discrimine per chi è in cerca di occupazione. Possederle fa la differenza. E a dirlo sono i numeri. Quelli comunicati dalle aziende in cerca di personale da assumere: numeri importanti, che testimoniano l’effervescenza del mercato del lavoro e che in Veneto, solo a maggio, annunciano 2.020 assunzioni di specialisti e tecnici informatici. Peccato che la ricerca sia già in premessa destinata a fallire in oltre 7 casi su 10. Il 74,3% degli specialisti infatti è introvabile.
A dirlo sono le previsioni mensili Excelsior Unioncamere che in Veneto, per maggio, stimano appunto un totale di 2.020 assunzioni tra Specialisti in scienze informatiche, fisiche e chimiche (240) e Tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione (1.780). Come detto, la gran parte di questi è introvabile. Ben il 74,3% degli Specialisti in scienze informatiche – in particolare il 52,7% per mancanza di candidati e il 16,5% per preparazione inadeguata – e il 62,8% dei Tecnici informatici – il 38,9% per mancanza di candidati e il 18,7% per impreparazione –.
Ma quali profili cercano le aziende? Assindustria Venetocentro ha messo in fila alcune delle figure professionali più ricercate in relazione alla transizione digitale ed ecologica. Tra queste si contano gli specialisti digitali, gli ingegneri e i tecnici informatici, telematici e delle tlc. Profili come analisti e sviluppatori di App, Ict operation manager, specialisti di Big data, Cybersecurity, Iot, Digital marketing e intelligenza artificiale. Figure fondamentali – rileva l’associazione di categoria – per dar gambe alla trasformazione digitale e 4.0 che paradossalmente sono però quelli dove si registra il maggior disallineamento tra domanda e offerta.
Da qui l’attivazione di una varietà di progetti e iniziative da parte di Assindustria Venetocentro con il mondo della scuola, gli Its e l'Università per provare a colmare il gap e allineare meglio l'offerta formativa alla domanda di competenze digitali delle imprese.
Tra queste figura il progetto “Information technology e project management”, progetto promosso dal Club BIT di Assindustria Venetocentro, comunità professionale di IT manager di aziende manifatturiere, che ha coinvolto gli studenti dei Licei Scientifici Curiel di Padova, Da Vinci di Treviso e Giorgione di Castelfranco Veneto, che si sono cimentati nella creazione di un sistema per il tracciamento digitale delle consegne, attraverso un percorso educativo-esperienziale coerente con gli obiettivi dell’alternanza scuola-lavoro (Pcto), l’orientamento e l’indirizzo in scienze applicate dei tre licei.
Il percorso si è svolto da ottobre a maggio, con il coinvolgimento attivo degli studenti, la formazione in project management, l’utilizzo di competenze informatiche e lo sviluppo di soft skill grazie alla simulazione di un contesto reale di lavoro.
Francesco Nalini
«Il crescente utilizzo delle tecnologie digitali è un fenomeno pervasivo che interessa tutte le attività economiche, influenza la domanda di lavoro da parte delle imprese e le caratteristiche delle mansioni che saranno proposte ai collaboratori - sottolinea Francesco Nalini, consigliere delegato di Assindustria Venetocentro per l’Education -. Il filo conduttore delle professioni del futuro sarà il digitale, inteso come abilitatore della capacità delle aziende di creare nuovi business, migliorare processi e modelli esistenti, fattore essenziale per sostenere la competitività e aumentare la produttività. I risultati del project work promosso da Club BIT dimostrano che il ricorso agli strumenti digitali può arricchire e integrare l’attività didattica, stimolando nei ragazzi l’apprendimento attivo e rafforzando le loro competenze trasversali».
«Le professioni legate alla trasformazione digitale hanno e continueranno ad avere una grandissima richiesta da parte delle imprese, anche per effetto dell’accelerazione impressa dalla pandemia - sottolinea dal canto suo Alberto Fedalto, presidente Club BIT -. In questo contesto, chi ha competenze digitali di programmazione acquisirà un ruolo sempre più rilevante e un importante vantaggio competitivo sugli altri candidati».
Alberto Fedalto
Con il tutoraggio di cinque IT manager, i giovani hanno sviluppato cinque sistemi per l’assegnazione delle spedizioni ad un corriere, cimentandosi nella redazione di project chart, gannt del progetto, stima di tempi e costi, demo.
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