Confartigianato: la flat tax interessa il 2,7% degli artigiani
Boschetto: «Una misura utile, ma nella realtà, coinvolgerà poche imprese individuali. Più interessante quella incrementale»

«L’innalzamento del tetto per l’applicazione del regime forfetario a 85.000 euro approvato con la legge di Bilancio 2023? Una misura importante che mira a ridurre il peso della pressione fiscale su imprese individuali e professionisti, ma che interessa, di fatto, un numero esiguo di contribuenti”. Lo afferma Roberto Boschetto, Presidente di Confartigianato Imprese Veneto.
«Abbiamo letto di cifre molto superiori che prendono “vita” dal numero di Partite Iva attive in regione con fatturati compresi tra i 65 mila e gli 85 mila euro», aggiunge, «ma, per il conteggio reale dei potenziali beneficiari, si deve tenere conto dei paletti e delle regole imposte. Non a caso lo stesso ufficio parlamentare di bilancio ha indicato una platea nazionale dei soggetti potenzialmente beneficiari composta da circa 60.000 soggetti di cui circa 6mila quelli del Veneto».
Da una indagine condotta dall’ufficio studi di Confartigianato Imprese Veneto, gli artigiani veneti che potrebbero rientrare nel forfait grazie al nuovo limite, sarebbero appena il 2,67%. Risultato simile, in termini di numeri interi, si ottiene facendo delle proiezioni sui dati forniti dall’Osservatorio sulle partite IVA, aggiornato dal Dipartimento delle Finanze con i dati delle dichiarazioni IVA per l’anno 2020.
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